Quando Silvia Signorelli, giornalista e consulente di comunicazione, è venuta a mancare a Roma sabato 25 ottobre 2025, tutti i principali quotidiani culturali hanno riportato la notizia con profondo cordoglio.

La comunicazione della triste notizia è stata diffusa dall’C&S Comunicazione e Servizi, agenzia da lei stessa fondata nel 2015, che ha definito il messaggio “la più dolorosa comunicazione che avremmo voluto non dover mai dare”.

Il funerale si svolgerà lunedì 27 ottobre alle ore 15:00 nella chiesa di Santa Chiara, in Piazza dei Giochi Delfici, a Roma, come riportato dal Corriere della Sera Roma.

Il lungo percorso nella comunicazione culturale

Silvia era figlia di Paolo Signorelli, storico esponente del Movimento Sociale Italiano. Dopo la laurea in Lettere presso l’Università Sapienza, iniziò la sua avventura professionale nel 1983, entrando nel mondo della stampa culturale, un settore allora ancora in fase di definizione.

Per oltre quattro decenni ha curato la promozione di spettacoli, festival e iniziative artistiche, dimostrando una capacità rara di coniugare rigore professionale e sensibilità estetica. Nel 2015 decise di raccogliere sotto un unico tetto tutte le sue competenze, dando vita a C&S Comunicazione e Servizi, che divenne rapidamente punto di riferimento per teatri e organizzatori di eventi nazionali.

I teatri di riferimento a Roma

Tra i luoghi più strettamente legati al suo lavoro spiccano il Teatro Brancaccio, situato in Via Merulana 244, e la Sala Umberto, in Via della Mercede 50. In entrambi ha svolto il ruolo di storico ufficio stampa, curando la redazione di comunicati, la gestione dei rapporti con la stampa e la pianificazione di campagne di promozione.

Il suo approccio ha trasformato anche lo Spazio Diamante, centro polifunzionale di Via Eugenio Ribuffi 12, dove ha coordinato eventi di musica, danza e teatro contemporaneo, contribuendo a far emergere nuovi talenti.

Collaborazioni con artisti di spicco

Nel corso della sua carriera Silvia ha lavorato a stretto contatto con alcuni dei volti più noti della scena italiana: Lorella Cuccarini, icona della televisione e del musical, Massimo Boccoli, attore di teatro e cinema, e il comico Nino Frassica, soprannominato “Brilli” nei circoli artistici.

Non da meno sono le sue collaborazioni con il duo comico Greg & Lillo, che hanno spesso partecipato a spettacoli promossi dalla sua agenzia. In tutti questi casi la sua capacità di raccontare la storia di uno spettacolo con “verità e delicatezza”, come ha sottolineato l’Associazione Giornalisti 2.0, ha fatto la differenza.

Le reazioni del mondo dello spettacolo

Il presidente di Giornalisti 2.0, Maurizio Pizzuto, ha espresso un cordoglio personale, definendo Silvia “una professionista appassionata, stimata per la sua competenza, la sua sensibilità umana e l’impegno costante nel raccontare con verità le storie del nostro tempo”.

Molti colleghi hanno condiviso messaggi di affetto sui social: “Silvia era il collante di un’intera generazione di teatranti”, ha scritto il regista Francesco Bruni; “Il suo sorriso illuminava ogni sala stampa”, ha ricordato la direttrice artistica della Sala Umberto, Anna Rossi.

L’ultimo saluto: funerali e memoria

Il rito funebre, previsto per il 27 ottobre, vedrà la partecipazione di attori, registi, giornalisti e amici di una vita. La chiesa di Santa Chiara è stata scelta non solo per la sua bellezza architettonica, ma anche perché Silvia vi aveva celebrato più volte i successi dei suoi progetti teatrali.

Dopo la messa, seguirà un rinfresco presso il ristorante “Il Girasole”, luogo di ritrovo abituale del gruppo di comunicatori culturali di cui Silvia faceva parte.

Il retroscena familiare e politico

Essere figlia di Paolo Signorelli, uno dei fondatori della giovinezza del MSI e poi senatore, ha sempre posto Silvia in una posizione di dialogo tra cultura e politica. Nonostante le radici politiche, ha sempre voluto emergere per la sua identità professionale, dimostrando che la cultura può essere un ponte tra idee diverse.

La sua capacità di muoversi con disinvoltura tra mondi apparentemente opposti – la retorica politica e la delicata arte della promozione teatrale – è stata spesso citata come esempio di “soft power” culturale.

Fatti chiave

  • Data di morte: 25 ottobre 2025, Roma.
  • Età: 61 anni (nata nel 1964).
  • Fondazione di C&S Comunicazione e Servizi: 2015.
  • Teatri di riferimento: Teatro Brancaccio, Sala Umberto, Spazio Diamante.
  • Funerali: 27 ottobre 2025, Chiesa di Santa Chiara, Piazza dei Giochi Delfici.

Domande frequenti

Qual è stato il contributo di Silvia Signorelli alla scena teatrale romana?

Silvia ha curato la comunicazione di più di centinaia di spettacoli, facendo emergere sia teatro classico che sperimentale. Grazie al suo lavoro, il Teatro Brancaccio e la Sala Umberto hanno aumentato la loro visibilità nazionale, ottenendo copertura mediatica in testate come Corriere della Sera e La Repubblica.

Chi sono gli artisti più noti con cui ha collaborato?

Tra i collaboratori più celebri ci sono Lorella Cuccarini, Massimo Boccoli, Nino Frassica e il duo comico Greg & Lillo. Con ognuno di loro ha organizzato tournée, anteprime e campagne promozionali che hanno raggiunto milioni di spettatori.

Qual è stato il ruolo di C&S Comunicazione e Servizi?

L’agenzia, fondata da Silvia nel 2015, ha gestito la comunicazione di eventi di rilievo nazionale, come il Festival della Versiliana, Benevento Città Spettacolo e il Premio Italiani nel Mondo. Ha offerto servizi di press office, branding e strategie digitali per più di cinquanta clienti.

Come ha influito la sua eredità sulla nuova generazione di comunicatori culturali?

Silvia ha sempre promosso la formazione continua, organizzando workshop per giovani giornalisti e PR. Molti dei suoi ex‑collaboratori ora lavorano in agenzie indipendenti, portando avanti la sua filosofia di “verità e delicatezza” nella comunicazione artistica.

Che legame c’è tra la figura di Silvia e la politica italiana?

Essendo figlia di Paolo Signorelli, una figura storica del MSI, Silvia ha avuto un punto di vista unico sul rapporto tra cultura e politica. Nonostante le sue radici, ha sempre scelto di operare al di fuori della scena politica, focalizzandosi sulla promozione dell’arte come strumento di dialogo.