Cosa è successo
Emma Watson, 35 anni, non potrà mettersi al volante per i prossimi sei mesi. Il provvedimento arriva dal High Wycombe Magistrates' Court, a circa 50 chilometri a nord-ovest di Londra, dopo che l’attrice ha superato la soglia dei 12 punti sulla patente, il limite che nel Regno Unito fa scattare la sospensione automatica. Oltre al divieto di guida, le è stata inflitta un’ammenda di 1.044 sterline (poco più di 1.400 dollari).
Watson non ha presenziato in aula: aveva già inviato un’ammissione di colpa per posta, una procedura prevista per infrazioni del Codice della strada considerate minori quando non ci sono incidenti o feriti. Gli atti ricostruiscono una sequenza di violazioni in un arco di due anni, con tre episodi tra ottobre 2023 e gennaio 2024 che le erano già costati 9 punti.
Il colpo finale è arrivato il 31 luglio 2024 a Oxford, quando è stata rilevata alla guida della sua Audi A3 a 38 mph in un tratto urbano con limite di 30 mph (circa 61 km/h in una zona da 48 km/h). In casi del genere, in base alle tabelle britanniche, scattano normalmente tre punti e una sanzione economica. Nel suo caso, con i 9 punti già accumulati, il totale ha varcato il tetto dei 12, aprendo la strada allo stop di sei mesi.
L’ultimo anno non è stato tranquillo al volante per l’attrice. A febbraio 2024, la stessa Audi A3 era stata rimossa con il carro attrezzi dopo una sosta davanti a un passo carraio, in un’area segnalata con divieto. Stava raggiungendo la madre in un pub dall’altra parte della strada, ma la manovra ha di fatto bloccato per oltre tre ore alcune auto all’interno di un cortile con cancello.
La sospensione significa che, per il periodo indicato dal tribunale, Watson non potrà guidare su strade pubbliche nel Regno Unito. Non è una revoca definitiva: al termine dei sei mesi, potrà tornare al volante rispettando le normali condizioni di licenza. Nella pratica, però, un divieto di guida comporta quasi sempre ripercussioni assicurative, con premi più alti e controlli più severi.
Le regole nel Regno Unito e il contesto
Il Regno Unito usa un sistema a punti (“totting-up”), dove la somma delle penalità per infrazioni ripetute porta a una squalifica temporanea. Il tribunale di High Wycombe ha applicato la regola standard dopo il superamento della soglia. Ecco come funziona, in breve:
- 12 punti accumulati in tre anni fanno scattare in genere una sospensione di sei mesi.
- Gli eccessi di velocità comportano di solito 3, 4 o 6 punti a seconda dell’entità dello sforamento del limite.
- Le multe vengono calcolate in base a fasce e, in molti casi, tengono conto del reddito settimanale, a cui si sommano spese processuali e sovrattasse.
- Per alcune infrazioni meno gravi è possibile dichiararsi colpevoli per posta, senza comparire in aula.
Esiste anche la possibilità, rara e da dimostrare, di chiedere di evitare la sospensione invocando l’“eccezionale disagio” (exceptional hardship), ad esempio se il divieto toglierebbe a una persona l’unico mezzo per mantenere la famiglia o assistere un parente. Dai documenti del caso non emergono richieste di questo tipo da parte di Watson.
L’importo di 1.044 sterline è in linea con ciò che si vede nei tribunali quando la violazione finisce davanti a un magistrate anziché chiudersi con un avviso di penalità fissa. Tra ammenda, costi e sovrattassa obbligatoria, la cifra può salire sensibilmente rispetto ai 100 sterline dei casi gestiti senza udienza.
Il caso non è isolato. A poca distanza temporale, Zoe Wanamaker, nota al grande pubblico per il ruolo della professoressa Hooch nel primo film di Harry Potter e attiva soprattutto in televisione e teatro, ha toccato anche lei i 12 punti dopo la quarta contestazione per eccesso di velocità. Secondo i rilievi, viaggiava a 46 mph in un tratto con limite a 40 mph, sufficiente per far scattare l’ennesimo addebito e la conseguente sospensione automatica.
La coincidenza tra due volti legati alla saga di Hogwarts colpisce, ma il trend riflette una realtà diffusa sulle strade britanniche: l’applicazione sistematica dei limiti, il proliferare di autovelox e i controlli mirati su punti sensibili delle città. Oxford, dove è stata registrata l’ultima infrazione di Watson, ha rafforzato negli ultimi anni le politiche di moderazione del traffico, con zone a 20 e 30 mph e corsie più strette per ridurre la velocità media.
Per chi lavora tra set, spostamenti frequenti e agenda serrata, una sospensione mette in conto soluzioni pratiche: autisti privati, treni ad alta frequenza tra Londra e l’area di Oxford, o semplicemente ricorrere ai servizi di noleggio con conducente. Non è glamour, ma è l’unico modo per non ricadere nell’infrazione.
Sullo sfondo, il franchise di Harry Potter si prepara a un nuovo adattamento per lo streaming. La lavorazione della serie procede in fase di sviluppo e, secondo indiscrezioni circolate negli ambienti della produzione, sarebbero emersi alcuni nomi per il casting, compreso un veterano nel ruolo di Silente e giovani interpreti per il trio protagonista. Si tratta però di informazioni che al momento non hanno ancora trovato una conferma ufficiale definitiva, mentre la pre-produzione va avanti tra aggiornamenti e ipotesi.
Tornando al fascicolo giudiziario, la sequenza temporale che ha portato Watson alla sospensione è chiara: tre infrazioni tra ottobre e novembre 2023 e gennaio 2024 (9 punti totali), poi l’episodio di Oxford del 31 luglio 2024 con velocità oltre il limite urbano. A febbraio 2024 il parcheggio vietato, che non incide sulla patente ma segnala un periodo complicato alla guida. Il tribunale ha fatto il resto, applicando la regola standard del “totting-up”.
Per gli automobilisti britannici, la morale è sempre la stessa: superare ogni tanto i limiti sembra un peccato veniale, ma sommare più piccoli sforamenti nel giro di un biennio può costare caro. Una manciata di mph oltre la soglia, soprattutto nei centri abitati, basta per perdere la patente per mesi. E recuperare poi premio assicurativo e serenità al volante richiede tempo e disciplina.
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